Storie di Abramo – Palazzo Chigi

Il bassorilievo romanico in onice, proveniente dalla vicina Pieve dei SS. Quirico e Giulitta (oggi Collegiata), risale alla metà del sec. XII.

Si tratta probabilmente del frontale di un altare o di parte di un pulpito smantellato nel XVII sec. per far posto al coro barocco.

La scultura rappresenta scene della vita di Abramo. Partendo da sinistra, in una prima scena, sono raffigurati Sara, moglie di Abramo, con in braccio il figlioletto Isacco, il patriarca Abramo, la serva Agar con l’altro suo figlio Ismaele, e ancora, nella seconda scena, l’angelo che ferma la mano di Abramo nell’atto di sacrificare il figlio Isacco. Infine, in basso a destra, sotto l’altare del sacrificio, il capro che prenderà il posto di Isacco.

Alla fine del ’700 il bassorilievo fu donato dalla Chiesa alla famiglia Chigi che lo trasferì nel palazzo seicentesco, dove oggi è stato ricollocato.

La stessa famiglia lo rimosse nel secolo scorso per venderlo. Oggi l’opera è stata restituita alla comunità sanquirichese grazie all’intervento del Comune, reso possibile da una sottoscrizione pubblica cui hanno partecipato con generosità cittadini e amici di San Quirico.

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