Orcia, alla scoperta del vino più bello del mondo

Il Consorzio di tutela lo ha definito il “vino più bello del mondo”.

E per la denominazione del vino Orcia, tale definizione non poteva essere più azzeccata, essendo una produzione vitivinicola di eccellente qualità, in un territorio enologicamente vocato e paesaggisticamente unico al mondo come la Val d’Orcia.

La denominazione Orcia DOC nasce il 14 febbraio 2000, grazie alla tenacia di alcuni produttori fondatori del Consorzio del Vino Orcia, con lo scopo di tutelare e promuovere l’immagine del vino e del suo territorio.
Protagonista indiscusso dei Vini Orcia è il Sangiovese. Questo nobile vitigno è il fil rouge che lega la nostra enologia. Il Consorzio svolge anche un’intensa attività culturale che culmina ogni anno, ad aprile con l’Orcia Wine Festival, evento sul vino e sul territorio nel quale viene prodotto.

La zona di produzione dell’Orcia Doc comprende il territorio (anche parziale) di dodici comuni con al centro San Quirico d’Orcia.


VINO ORCIA: LE TIPOLOGIE 

ORCIA

Sangiovese (minimo 60%) più altri vitigni autorizzati dalla Regione Toscana ma non aromatici.
Entra nel mercato il 1° marzo dell’anno successivo alla vendemmia.

ORCIA SANGIOVESE

Sangiovese: minimo 90%. Possono concorrere alla produzione di questo vino, da sole o congiuntamente, fino ad un massimo del 10%, le uve provenienti dalle varietà Canaiolo nero, Colorino, Ciliegiolo, Foglia tonda, Pugnitello e Malvasia nera.

ORCIA SANGIOVESE RISERVA

Il vino a denominazione di origine controllata Orcia Sangiovese, sottoposto ad invecchiamento per un periodo non inferiore a 30 mesi, di cui almeno 24 in botti di legno, ha diritto alla men­zione riserva.

ORCIA ROSATO

Sangiovese (minimo 60%) più altri vitigni autorizzati dalla Regione Toscana ma non aromatici.

ORCIA VIN SANTO

Trebbiano toscano e Malvasia bianca lunga (da soli o congiuntamente minimo 50%) più altri vitigni autorizzati dalla Regione Toscana ma non aro­matici. L’uva, dopo aver subito un’accurata cernita, deve essere sottoposta ad appassimento naturale; l’appassimento deve avvenire in locali idonei (è ammessa una parziale disidratazione con aria ventilata) e l’uva deve raggiungere, prima dell’ammostatura, un contenuto zuccherino non inferiore al 26%. La vinificazione e l’invecchiamento devono avvenire in recipienti di legno, i tradizionali caratelli,  di capacità non superiore a 300 litri per un periodo minimo di 18 mesi a decorrere dal 1° gennaio successivo all’anno di raccolta.  Dopo il periodo di invecchiamento obbligatorio può essere contenuto in altri recipienti. L’immissione al consumo non può avvenire prima del 1° novembre del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve.

LINK CONSORZIO VINO ORCIA

 

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