Horti Leonini

Un gioiello cinquecentesco nel cuore di San Quirico. Con accesso dalla piazza principale (Piazza della Libertà), si entra in un vero e proprio paradiso, gli Horti Leonini.

Unici e particolari: sono stati realizzati intorno al 1580 da Diomede Leoni, un immenso giardino all’italiana, incastonato fra le mura medievale e la piazza, si apre in una larga fuga prospettica che le aiuole di bosso, perfettamente geometriche, contribuiscono ad esaltare.

Il parco del Giardino si divide in due parti: la bassa e la alta.

La prima reca una gigantesca figura, che ricorda una croce dei Cavalieri di Malta, disegnata in bosso e siepi di leccio. Al centro della parte inferiore del giardino, nel 1951, su basamento di travertino, è stata trasferita dalla sala maggiore di Palazzo Chigi, una statua marmorea di Cosimo III de’ Medici, scolpita nel 1688 dal senese Giuseppe Mazzuoli, commissionata dal Cardinale Flavio Chigi, in riconoscenza verso il Granduca, che con diploma del 6 settembre 1677 gli aveva concesso in feudo il paese col titolo di marchesato.

Da allora San Quirico divenne “la nobil terra senese”.

Prima della scalinata che conduce al piano alto, troviamo una statua romana di Giano bifronte, una scultura in travertino e marmo.

La parte alta costituisce il così detto bosco all’inglese, con imponenti lecci. Sono ancora presenti e visibili i resti della Torre del Cassero, un tipico cassero medievale, bombardato e raso al suolo durante la seconda guerra mondiale (il 14 giugno 1944).

Dal piano basso, inoltre, seguendo il viale dei lecci, che costeggia il muro lungo via Diomede Leoni si giunge al Giardino delle Rose.

Gli Horti Leonini sono il teatro di importanti eventi: la Festa del Barbarossa, nel piano alto si svolgono le gare di Arcieri e di Alfieri; Forme nel Verde, la mostra di scultura contemporanea.

E in alcuni periodi dell’anno, da non perdere l’emozione di vivere gli Horti Leonini anche in notturna, con aperture straordinarie durante le ore serali.

Horti Leonini in notturna con illuminazione, San Quirico d’Orcia

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